Abruzzo

Murolungo

Via Duchessa

Via Lago della Duchessa

 

Via Solagne

 

Via Selletta Solagne

 

Meta: Murolungo

Tipo percorso: anello

Percorso: Prati di Cerasolo - Valle Quartarone - Rifugio Forestale - Selletta Solagne - Murolungo - Lago della Duchessa - Vado dell'asina - Rifugio Forestale - Valle Quartarone - Prati di Cerasolo

Club 2000m 3 vette: Murolungo - Cimata di Macchia Triste - Uccettù

Lunghezza: 17 chilometri

Dislivello: 1100m

Tempo percorrenza: 6 ore pause comprese

Data: 21 luglio 2012

Traccia GPX:

andata: Murolungo via Solagne.gpx

ritorno: Murolungo Via Duchessa.gpx

Cartina: Velino - Sirente, Ed. Il Lupo, scala 1:25.000 (sentieri 1F - sentieri parzialmente segnati - 2H - 2G) aggiornata al 30 ottobre 2003.

 

Descrizione percorso

Il percorso parte dai Prati di Cerasolo dove c'è un trivio di strade sterrate e si può parcheggiare l'automobile. Questo trivio si raggiunge dal parcheggio del valico le Chiesole che porta a Campo Felice dall'uscita di Tornimparte della autostrada Roma-L'Aquila. Dal parcheggio parte una strada sterrata tenuta abbastanza bene, tranne pochi metri iniziali, che in circa 4 Km arriva al trivio da dove abbiamo iniziato a camminare. L'alternativa è di lasciare il parcheggio e farla a piedi (un'ora scarsa di buon passo all'andata, al ritorno un po' di più perchè c'è un dislivello maggiore).

Arrivati al trivio si prende a sinistra per la Valle del Quartarone. La strada dopo circa 1,8 Km (mezz'ora), dopo una radura, diventa sentiero segnato che si sovrappone a tracce di strada sterrata abbandonata. Al chilometro 3,6 circa fare attenzione e tenersi sulla destra anche se il sentiero sembra andare sulla sinistra. Poco più avanti si ritrovano i segni biano-rossi del sentiero che sale in diagonale per superare un piccolo costone e scendere verso il rifugio della forestale.

Da qui abbiamo proseguito verso la Selletta Solagne che si vede sulla sinistra in cima alla valle. Il consiglio è di tenersi nel solco di destra della valle, salendo, sotto i costoni della punta dell'Uccettù che si tengono sempre sulla propria destra. Quando la valle si restringe, percorrendo tracce di sentiero, si trova un sentiero segnato (non riportato sulle cartine) che sale alla selletta Solagne. Per chi vuole, una breve deviazione all'Uccettù per aggiungere un altro Duemila alla propria collezione.

Da qui abbiamo percorso prati per scendere al sentiero 2A che dal lago della Duchessa raggiunge il Malopasso. Attraversato il sentiero 2A siamo risaliti sempre per prati alla sella che si trova sotto il Murolungo - in cima alla valle Fredda - e il sentiero che sale dal lago della Duchessa. Per chi vuole anche qui una breve deviazione e si raggiunge la Cimata di Macchia Triste, altro Duemila.

Dalla sella si percorre un lungo traverso e, dopo aver aggirato un primo e piccolo punto sommitale, il sentiero percorre dei pascoli prima dell'ultima salita alla cima per via di cresta. Si giunge così in vetta al Murolungo.

Il ritorno lo abbiamo fatto scendendo la valle Fredda fino al lago della Duchessa. Da qui siamo risaliti al Vado dell'Asina, scesi per la valle sottostante. Poco prima del bosco fare attenzione e ricordarsi di tenersi sulla destra (ci sono dei segni sulla sinistra che non portano da nessuna parte) per aggirare il costone dell'Uccettù seguendo i segni bianco-rossi, a volte poco evidenti, e tornare così al rifugio Campitelli della forestale e da qui alla macchina per la valle del Quartarone. C'è una variante possibile: appena sbucati sulal radura del rifugio Campitelli si può prendere sulla sinistra la valle dell'Asino che incroncia una strada sterrata che sale da Corvaro. Quando la si incrocia la si percorre a destra e si ritorna al trivio iniziale sui Prati del Cerasolo. 

 

Galleria fotografica

Murolungo
Murolungo Murolungo
Gran Sasso
Gran Sasso Gran Sasso
Il Morrone
Il Morrone Il Morrone
Il Velino
Il Velino Il Velino
Murolungo
Murolungo Murolungo

Monte Magnola e Monte Sentinella 

Meta: Monte Magnola (2220m) e  Monte Sentinella (2178)

Tipo percorso: anello

Percorso: Forme - Val Majelama - Valle della Genzana - Monte Magnola - Rifugio Magrini Panei - Monte Sentinella - Vallone della Sentina - Forme

Club 2000m 2 vette: Monte Magnola - Monte Sentinella 

Lunghezza: 15 chilometri circa

Dislivello: 1150m

Tempo percorrenza: 5,5 ore pause comprese

Data: 6 settembre 2012

Traccia GPX due tracce: andata per val Majelama; ritorno per Vallone della Sentina.  Il percorso è in tre tracce: MAGNOLA_andata_bivio - MAGNOLA_andata_vetta - Traccia_MAGNOLAD 

Cartina: Velino - Sirente, Ed. Il Lupo, scala 1:25.000 (sentieri 8 - 10A - 10 - 9) aggiornata al 30 ottobre 2003.

 

Descrizione percorso

Magnola andataMagnola vettaMagnola ritornno

 

Si parte da circa 2,5 chilometri da Forme, frazione di Massa d'Albe (AQ). Si prende il sentiero 8 per la val Majelama (chiusa dal 15 febbraio al 15 agosto per la nidificazione del grifone) e dopo circa 3 Km, facendo attenzione ai segni sui massi sulla destra, si imbocca il sentiero 10A (1G) che risale la valle di Genzana.

Arrivati a un albero isolato si può risalire il torrente a destra o a sinistra.  A sinistra si va verso il Vado di Castellaneta e le punte Trieste e Trento, a destra si sale per tracce fin quasi alla sella che si affaccia sui Piani di Pezza. Poco prima si incrocia una strada sterrata che a sinistra riporta verso uno stazzo di pastori nel pianoro sottostante e a destra porta sotto la vetta del Magnola che si raggiunge facilmente per prati sommitali.

Da qui si punta verso il rifugio Magrini Panei nelle cui vicinanze, verso destra, si vede un piccolo bozzo del terreno: la vetta del Sentinella.

Tornando verso il rifugio si seguono pochi e poco evidenti bolli bianco-rossi lungo il crinale fino ad arrivare alla sella che sovrasta il vallone della Sentina che si trova a destra. Una lunga spaccatura della roccia che precipita verso il parcheggio. Gli ultimi 400 metri circa di dislivello sono una vera croce: ghiaino e sfasciumi poco stabili. Non saprei consigliare se è meglio farlio in salita o in discesa, dpende dai gusti personali. Servono comunque buoni scarponi non consumati nelle suole.

 

ALTERNATIVA

 

Magnola anello

 

Meta: Monte Magnola (2220m) e  Monte Sentinella (2178)

Tipo percorso: anello

Percorso: Piani di Pezza - Costa dei vecchi - Monte Magnola - Vado di Roscia grande - Piani di Pezza

Club 2000m 2 vette: Monte Magnola - Monte Sentinella 

Lunghezza: 13 chilometri circa

Dislivello:  870m

Tempo percorrenza: 4 ore 45 minuti - pause comprese

Data: 21 settembre 2014

Traccia GPX: Magnola anello - Magnola waypoint

Cartina: Velino - Sirente, Ed. Il Lupo, scala 1:25.000 (sentieri 10 - 10A) aggiornata al 30 ottobre 2003.

Il Magnola si può salire anche dalla piana dei Piani di Pezza, vicino a Rocca di Mezzo, con un bell'anello. Arrivati al rifugio situato all'inizio della piana dei Piani di Pezza, si può prendere la sterrata a sinistra e, superato uno sbarramento da richiudere, si arriva a un tornate. Qui si può lasciare la macchina, perché si ritornerà qui, da destra. Si continua sulla sterrata e arrivati al punto di sella si prende a destra (c'è un cartello) e dei bolli bianco-rossi. Si sale seguendo un costone e poi si raggiunge la costa più alta del Magnola attraverso un ripido sentiero di ghiaia e sassi. Dalla sella alta si segue la cresta e si giunge alal cima del MAgnola che sovrasta i brutti impianti sciistici di Ovindoli. Dalla cima si torna indietro e tenedosi un po' più bassi, ma non troppo, segunedo tracce di una sterrata, si giunge al Vado di Roscia grande. Qui i bolli sono meno evidenti, si scende per traccia di sentiero e si raggiunge un piccolo passaggio che scende a sinistra nel bosco (qui fare molta attenzione a non prendere il fondo di un torrente appena prima che può ingannare). Nel bosco il sentiero è ben segnato e si torna così alla macchina.

 

 

Galleria fotografica 

Gran Sasso
Gran Sasso Gran Sasso
Il Velino
Il Velino Il Velino
Magnola
Magnola Magnola
Magnola
Magnola Magnola
Il Velino
Il Velino Il Velino

 

 

 

 

 

 

 

 

Punta Trento e Trieste

Meta: Punta Trento e Trieste

Tipo percorso: anello

Percorso: Forme - Val Majelama - Sella del Bicchero - Punta Trento - Punta Trieste - Vado di Castellaneta - Costone della Cerasa (Cimata della Cerasa - Costa della Tavola - Costone Cerasa) - Vado di Roscia Grande - Valle della Genzana - Val Majelama - Forme

Club 2000m 5 vette: Punta Trento - Punta Trieste - Cimata della Cerasa - Costa della Tavola - Costone Cerasa

Lunghezza: 18,5 chilometri circa

Dislivello: 1350m

Tempo percorrenza: 7,5 ore pause comprese

Data: 6 ottobre 2012

Traccia GPX: Trento_corretto.GPX scaricabile da clicca qui (c'è stato un problema col GPS e ho dovuto tagliare - con GPX_Editor - le parti "impazzite" e incollare tracce parziali dal sito http://www.appennino-lupo.it/ nella parte "SERVER CARTOGRAFICO"). Qui è scaricabile la traccia originaria: clicca qui. Le tracce sono in  file .GPX compresse in file WIN.RAR.

Cartina: Velino - Sirente, Ed. Il Lupo, scala 1:25.000 (sentieri 8 - 1G - 10B -10A) aggiornata al 30 ottobre 2003.

 

Descrizione percorso

Il percorso inizia a circa 2,5 da Forme frazione di Massa d'Albe (AQ). Si imbocca la val Majelama sentiero 8, segnato bianco e rosso, fino alla sella che sfocia sul bel panorama delle pareti nord del Velino e la val di Teve. Dalla sella si sale verso sinistra e seguendo il sentiero indicato per il rifugio Sebastiani, si giunge in vista della Punta Trento che si può raggiungere da sinistra, da destra o direttamente al centro della piccola conca che si stende sotto la vetta.

Dalla Punta Trento ci si affaccia sul Piano di Pezza e si spazia in una buona giornata su tutto l'Appennino Centrale. Scendendo a sinistra della vetta guardando il Velino (verso est dalla vetta) fare attenzione a trovare il sentiero segnato con un triangolo e bolli bianco-rossi che porta alla Punta Trieste. Il sentiero scende alla sella che divide le due cime e poi risale in diagonale sopravanzando la cima per evitare i ripidi pendii ad essa sottostanti e poterla così raggiungere dalla cresta tornando indietro di poche centinaia di metri.

Dalla Punta Trieste si segue la cresta e quasi subito si scende verso sinistra puntando in diagonale su una piccola valletta verde. Oltepassando il costone che impedisce la vista del sentiero finalmente si scorge la valle che degrada verso dei salti rdi roccia sotto il Capo di Pezza. Io e i miei compagni abbiamo seguito il sentiero che arriva al Vado di Castellaneta. Occorre fare molta attenzione a trovare il sentiero che è indicato, ma si trova molto avanti sul ciglio dei salti di roccia (occorre avavnzare fino al terzo o quarto varco per giungere a quello segnato con il triangolo rosso). Altrimenti si può rimanere in cresta e raggiungere Capo di Pezza (altra cima del Club 2000m) e lungo il crinale scendere in "libera" sul sottostanto VAdo di Castellaneta.

Da qui si risale a sinistra sul Costone della Cerasa che si può agevolmente percorre con il sentiero segnato fino al Vado di Roscia Grande (il sentiero passa sotto la Costa della Tavola che si può raggiungere sia seguendo la cresta poco agevole oppure puntando dritti alla cima quando ci si passa sotto).

Dal Vado di Roscia Grande la discesa alla val Genzana che riporta al val Majelama è praticamente in "libera" in quanto il sentiero non è segnato. Noi abbiamo puntato direttametne allo sbocco del grande pascolo che si apre sotto il Costone della Cerasa tenendoci sulla sinistra orografica del torrente (in secca), ma si può raggiungere anche lo stazzo dei pastori tramite la strada sterrata che viene da Ovindoli e da qui tenersi sul sentiero che scende direttamente dal Vado di Castellaneta e che si tiene sulla destra orografica del torrente, ricongiungendosi dopo poche centinaia di metri con il sentiero che scende da sinistra.

Dalla congiunzione dei due sentieri il percorso è segnato e univoco. Fare attenzione solo quando la valle si stringe in una gola impervia e il sentiero si fa poco agevole perché sdrucciolevole per la pendenza e ghiaino che tiene poco.

Superata la strettoia della gola si percorre un traverso a mezza costa e si ritrova il sentiero del Val Majelana che si segue fino al parcheggo della macchina.

 

Vedute dalla Cima Trento

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Monte Rognone da Castrovalva - Monti Marsicani

Mappa_Rognone

 

Da Anversa degli Abruzzi si prende la strada verso Scanno e si imboccano le gole del Sagittario, molto suggestive. dopo pochi chilometri si sale a sinistra verso il piccolo borgo di Castrovalva (si può vedere il sito www.castrovalva.it con una interessante storia di una Italia cosiddetta minore). Il parcheggio è scarso e si andare verso il cimitero (sul tornate a sinistra). Lasciata qui la macchina si ritorna verso il paese e prima di entrarvi si prende una sterrata sulla sinistra che si inoltra per la valle fino a giungere a un primo passo che si pare su dei bei pascoli. a sinistra si notano diversi costoni che salgono verso la cresta del monte. Si dovrebbe prendere il terzo dove c'è un sentiero con alcuni bolli che lo indicano per giingere fino a un fontanile. Da qui si sale ancora verso  la cresta e salendo verso destra si giunge alla cima (2089 metri). Il percorso l'ho fatto il 9 aprile 2011 con l'associazione Centomilapassi (www.centomilapassi.it) e c'era ancora neve per cui non so come sono i sentieri. Prolungando l'escursione si può raggiungere il monte Genzana (2170) seguendo verso sud la cresta.  Come si vede dall'immagine qui sopra ci si trova in un ambiente di prati e sassi in cui si sale "a vista".

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Colle delle Monache - Monte Corvo

 

Colle_delle_Monache

 

Bellissima e lunga (più di 20 Km) ciaspolata sulle pendici del Monte Corvo (Gran Sasso)

Da Nerito (frazione di Crognaleto - Teramo) sulla statale 80 che collega l'Aquila a Teramo, si sale ancora verso il monte percorrendo una strada asfaltata fino a quando c'è una sbarra e un possibile parcheggio. Da qui si snoda una lunga sterrata che giunge fino a un capannone abbandonato, forse una vecchia segheria. Il percorso, anche con la neve è facilmente percorribile e chiaro da seguire. Dalla segheria si può salire verso destra sulla cresta e poi piegare a sinistra, oppure percorrere la valle che si trova di fronte (non è segnata) e raggiungere la valletta superiore che, seguendola verso sinistra, raggiunge una sella e poi, salendo ancora a sinistra, il Colle delle Monache a quota 1942 (dai circa 1100 a cui si può lasciare la macchina)

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Cima di Vallevona

Meta: Cima di Vallevona

Tipo percorso: andata-ritorno

Percorso: Santuario di Santa Maria dei Bisognosi (Pereto) - Cima di Vallevona

Lunghezza: 16,6 chilometri

Dislivello: 915 metri

Tempo percorrenza: 6 ore pausa pranzo compresa

Data: 18 maggio 2013

Traccia GPX: vallevona.gpx e vallevona waypoint.gpx   La traccia è un  file .GPX

Cartina: Simbruini, Ed. Il Lupo, scala 1:25.000 - sentiero 3

Descrizione percorso

Il percorso è su sentierio nonnormale, con alcuni tratti di maggiore pendenza.

Dopo il primo tratto nel bosco si raggiungono i primi prati (qui fare atttenzione perché ci sono più tracce di sentiero, seguire i bolli non sempre facilmente visibili - waypoint 2-3-4). Poco dopo si punta verso la cresta appena sopra. Si percorre la cresta per lungo tratto. Dopo un tratto in forte pendenza si giunge a un prato e poi in un trattop di bosco. Usciti dal bosco un altro prato e poi ancora bosco fino alla cresta finale che è sostanzialmente pianeggiante. All'inizio si incontra un primo segnale geodetico (waypoint 5), che non è la cima (waypoint 6). Questa si trova poco meno di 2 chilometri più avanti, ma vale la pena raggiungerla per i panorami su Campo Staffi, il Monte Autuore, il Monte Tarino e sullo sfondo il Monte Viglio verso est. Verso Ovest si vedono il cervia e il Navegna e verso nord si può vedere il Velino.

 

 

 

 

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