In questa sezione metto a disposizione il lavoro che sta a monte del libro "Gesù visto e toccato".
Il libro che presentiamo è, per certi aspetti, ambizioso, per altri, invece, originale. È un progetto ambizioso perché propone consi derazioni di carattere biblico, scaturite da una lunga frequentazione della Sacra Scrittura, e altre di carattere teologico, maturate anche in dialogo con altri autori. In secondo luogo, si tratta di un progetto ambizioso perché la ricerca che viene qui proposta, o forse sarebbe meglio dire condivisa dall'autore, si propone di portare frutti sia spirituali che teologici. L'originalità del testo sta nel connubio tra lettura dei testi, riflessione teologica, attenzione alla dimensione spirituale e taglio esistenziale. L'autore ha mostrato di possedere un certo coraggio, affrontando, ad esempio nella terza parte, questioni complesse, nelle quali dà anche risposte personali. Pur non essendo né un biblista né un teologo di professione, ha consultato una bibliografia ampia e variegata, che non si limita a citare, ma con la quale anche dialoga, usando testi e autori diversi come pietre da impiegare nell'elaborazlone del suo percorso, che adesso cerchiamo di illustrare. I
l libro, che è scaturito dalla riflessione dell'autore e dal confronto con il pensiero di altri studiosi , parte da un'ipotesi interessante: Gesù dice quello che ha sperimentato per primo come vero per sé, esprime un'esperleraza vissuta. A partire da questo assunto, il libro si articola in tre parti di lunghtezza disuguale, dedicate ai seguenti temi:
- Gesu è re
- Gesù parla con verità
- Appunti di cristologia.
Nella prima parte viene offerta una riflessione sulla regalità di Gesù, prendendo come filo rosso soprattutto il racconto di Giovanni e, piu in particolare, il dialogo tra Gesu e Pilato. Il modo singolare in cui Gesù si dichiara re , viene collocato sullo sfondo dellAntico Testamento, prendendo in esame due testi: il primo è Dt 17 ,14-2O, I'unico brano all'interno del Pentateuco dedicato alla figura del re, del quale tratteggia diritti e doveri. Si tratta di un brano molto importante, che diverrà in seguito una sorta di cartina di tornasole aIla luce della quale verificare e giudicare l'operato dei vari re di Israele e di Giuda. Il secondo testo presentato riguarda la figura di Samuele, l'ultimo giudice e anche colui attraverso il quale verranno unti il primo re d'Israele, Saul, e poi Davide. Samuele si trova in un punto cruciale della storia biblica e, nonostante la sua grandezza (assomma in sé vari ruoli: profeta, sacerdote, giudice), si manifesta in lui una certa ambiguità, messa in luce dall'autore del presente libro. Al termine di questo detour nell'Antico Testamento, non solo si percepisce meglio in che senso Gesù è re, ma viene anche istituita una significativa differenza tra potere e autorità, che ha ovvie ricadute in vari ambiti, e non solo di tipo biblico-teologico.
La seconda parte del libro, quella più ampia, affronta un tema in parte collegato con quello precedente, mostrando, a partire dal confronto con vari brani evangelici (discorsi, parabole, miracoli, ecc.), che cosa significa che Gesu parla con verità. Nella trattazione di questa parte emerge di nuovo l'originalità delI'autore, il quale conclude ogni paragrafo o breve capitolo con un testo in corsivo in cui mette idealmente in bocca a Gesù delle parole, in genere di lode nei confronti del Padre. Dalle parole del vangelo all'interiorità di Gesu, si potrebbe definire questo percorso, che rende il testo di Marco Bonarini cosi particolare.
La terza parte, infine, piu breve, intitolata "Appunti di cristologia", si concentra su un tema molto tradizionale che cerca però di affrontare in modo nuovo, quello delle due nature di Cristo, formulato nel Concilio di Calcedonia, unite sostanzialmente dall'amore. Si potrebbe riprendere quanto detto sulI'articolazrone del libro, il tutto in un altro modo.
Nel testo si trovano infatti tre focus, cosi sintetizzabili:
- quello che dice Gesu lo ha sperimentato vero per sé, per questo è degno di fede;
- la coscienza che Gesù ha di sé come uomo (e come Dio);
- una riflessione di carattere cristologico: Gesù tiene insieme, unisce, realtà, dimensioni a prima vista diverse, rendendole nuove, perché in sé è l'unione di cose diverse, che il dogma di Calcedonia definirà in termini di natura umana e natura divina.
AI termine di questa rapida presentaztone, il lettore potrebbe avere l'impressione che il modo di procedere dell'autore sia forse eterogeneo, talvolta rapsodico, ma esso corrisponde ad una scelta precisa. La ricerca non può, e soprattutto non vuole essere esaustiva, rna nasce dal desiderio, come si diceva anche in precedenza, di condividere con altri un percorso di studio, di riflessione, di vita.
INDICE
5 Presentazione, di Donatella Scaiola
11 Introduzione
13 Gesù è re
13 La funzione del re (Dt 17,1-14)
19 L'origine della regalità (1Sam 8,1-22)
23 La realizzazione della regalità in Israele
25 Il compimento della figura
37 Gesù parla con verità
39 Gesù e il Padre
43 La rivelazione di essere Figlio
55 Le tentazioni
58 L'annuncio del regno di Dio
64 Il perdono dei peccati
67 La chiamata dei discepoli
71 Le parabole del regno di Dio
75 Le beatitudini
79 La compassione
80 Il duplice comandamento dell'amore
90 Salvare la vita
93 Appunti di cristologia
104 Coscienza di Gesù
110 Egli è la nostra pace (Ef 2,15)
115 Bibliografia
129 Nota sull’autore
In questo libro ho voluto percorrere una via, che ritengo originale, per approfondire l’umanità di Gesù.
Ho sviluppato un percorso che approfondisce la relazione di Gesù con il Padre e la relazione tra la sua natura umana e la sua natura divina, a partire dalla affermazione di Gesù:
«Il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare al Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo».
La parte introduttiva presenta una antropologia che vede nella relazione il fondamento della persona da cui emerge l’individualità del soggetto.
Per Gesù è fondamentale la relazione con il Padre e con i fratelli secondo il duplice comandamento dell’amore.
La corposa parte centrale analizza 95 verbi di cui Gesù è soggetto nei Vangeli – raggruppandoli in 7 ambiti – e li confronta con i medesimi verbi di cui Dio è soggetto nell’Antico Testamento, mostrando come Gesù si sia relazionato con il Padre.
La parte conclusiva affronta la relazione tra le due nature di Gesù, umana e divina, offrendo una ipotesi a questo riguardo a partire dalla affermazione del Concilio di Calcedonia e dall’antropologia esposta inizialmente.
La riflessione è volutamente interdisciplinare: antropologia, filosofia, esegesi, teologia sistematica, neuroscienze, morale, con spunti anche tratti dalla matematica, perché l’uomo è un’unità che va esplorata da vari punti di vista contemporaneamente.
Il libro si può acquistare sul sito della casa editrice (http://www.uni-service.it/gesu-visto-e-toccato.html) oppure ordinandolo nelle principali librerie.
Nel menù a destra ci sono tutti i versetti che ho esamminato e da cui ho scelto quelli citati nel libro. Essi sono divisi per capitoli come nel libro. Li metto a disposizione per chi avesse voglia di leggerli tutti e meditarci sopra, oppure per chi volesse continuare il lavoro di studio.
Ecce homo - 1 Ecce homo - 2 Ecce homo - 3
New York (circa 1465) Genova (1470) New York (1470)
Ecce homo - 4 Ecce homo - 5
Perduto (1474) Piacenza (1475)
La copertina del libro "Gesù visto e toccato" è il quadro di Antonello da Messina "Ecce homo" (n. 5) del 1473 conservato a Piacenza al Collegio Alberioni. Tra le molteplici raffigurazioni di Cristo nella storia dell'arte, ho scelto questa perché ne sono rimasto affascinato quando lo scoprii alla mostra su Antonello da Messina che si è tenuta a Roma nella primavera del 2006 presso le Scuderie del Quirinale.
Mi colpì in modo particolare il raffronto con un altro quadro (n. 1) dallo stesso titolo di qualche anno precedente questo. Dal raffronto si nota un cammino interiore fatto da Antonello nel contemplare Gesù durante la sua passione. Ampliando il confronto con i vari "Ecce homo" di Antonello si vede come passi da "quasi" un ritratto di un giovane a una comprensione ben più spirituale di Gesù e della sua situazione.
Antonello da Messina ha sicuramente conosciuto la santa Eustochia da Messina che aveva fondato un monastero di clarisse secondo la regola di santa Chiara e che aveva come centro della sua vita ascetica «il sentimento profondo dell'umanità del Cristo, colta soprattutto nel momento in cui essa si rivela più nuda: il momento della Passione» (G. Miligi, Francescanesimo al femminile. Chiara d'Assisi ed Eustochia da Messina, Edizioni Dr. Antonino Sfameni, Messina 2004, 65).
Antonello è colui che ha importato il tema della figura a mezzo busto di Cristo dai pittori del nord Europa.