Monte Cervia
Meta: Monte Cervia
Tipo percorso: anello
Percorso: Paganico Sabino - Monte Cervia - Fonte Pietrafinola - Fosso dell'Obito
Lunghezza: 12 chilometri circa
Dislivello: 1100m
Tempo percorrenza: 4 ore e 45 minuti pause comprese
Data: 29 settembre 2012
Traccia GPX: Cervia_Anello_Paganico.GPX e Cervia_Anello_Paganico_waypoint.gpx
Cartina: Lucretili - Navegna, Ed. Il Lupo, scala 1:25.000 (sentieri 341 - 342).
Descrizione percorso
Dal parcheggio della piazza del paese di Paganico Sabino si sale a destra dove si incontra l'ufficio postale.
Alla fine dell'anello si giungerà da sinistra percorrendo in discesa le strade del paese fino alla chiesa e poi al parcheggio (nel caso si volesse percorre l'anello al contrario si sale a sinistra fino alla chiesa, si sale ancora per le vie fino a raggiungere un cartello sentieristico da dove inizia il percorso per il fosso dell'Obito.
L'ufficio postale si può aggirare sia a destra che a sinistra e alle sue spalle inizia una strada sterrata con un cartello che indica il Sentiero Italia.
Si percorre un tratto della strada sterrata (circa km 1,3). Qui è indicato un bivio sulla sinistra dove inizia il sentiro che porta alla cima. Il sentiero è ben segnalato fino a una fonte senza nome. Da qui si prosegue sulla destra con un traverso poco segnato (in cima abbiamo incontrato dei camminatori come noi che, essendosi perduti per ben due volte scendendo dalal cima, avevano messo dei nastri bianco-rossi nei punti meno evidenti del sentiero per poterlo ripercorrere al ritorno) che sfocia sull'ultima salita verso la vetta. Qui c'è un ultimo cartello e poi qualche omino di sassi, che scompaiono quasi subito.
Noi abbiamo seguito la linea di massima pendenza sulla pietraia che giunge sotto la vetta che si prende leggermente sulla sinistra, dove si incrocia il sentiero che sale da Collegiove. Il sentiero sulla cartina è segnato un poco più a sinistra della traccia, ma non abbiamo trovato evidenze di sentiero o indicazioni (bolli o omini).
Dalla vetta si percorre la cresta a destra scendendo fino a quando si trova un grosso cumolo di pietre che manda verso destra per aggirare il costone e iniziare un lungo traverso che porta a un'area per pic-nik raggiungibile da Collegiove.
Da qui si prende a sinistra la strada sterrata che diventerà sentiero fino a giungere a fonte Pietrafinola, un piccolo fiotto d'acqua. Scendendo sempre il sentiero si giunge a un bivio cui occorre fare molta attenzione: a destra si giunge al torrente dell'Obito, lo si guada facilmente e si raggiunge la strada che congiunge Collegiove con Ascrea. I bolli portano inq uesta direzione. Il sentiero invece, senza ulteriori bolli, prosegue sulla sinistra del bivio e si snoda sotto le pareti strapiombanti della sinistra orografico del fosso dell'Obito. Si attraverso il fosso una prima volta su un ponte di pietra, suggestivo, si percorre qualche centinaio di metri sulla destra orografica, si giunge a un bivio indicato che dice: a destra si risale ad Ascrea, a sinistra si scende ancora fino a un ponte anch'esso in pietra, poco più largo di un sentiero, da cui si risale a Paganico Sabino.
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Monte Circeo
Meta: Monte Circeo
Tipo percorso: anello
Percorso: Torre Paola - Monte Circeo - Torre Paola
Lunghezza: 4,5 chilometri circa
Dislivello: 510 m
Tempo percorrenza: 3ore e 30 minuti pause comprese
Data: 29 settembre 2012
Traccia GPX: Lazio_Circeo.gpx
Cartina:
Descrizione percorso
La passeggiata è considerata classica e di media difficoltà.
La partenza è situata presso Torre Paola, alla base del Monte Circeo verso il mare a nord del monte stesso. C'è un piccolo parcheggio da cui parte il sentiero denominato numero 1 sulle mappe sintetiche esposte all'inizio.
Si percorre la sterrata per poche centinaia di metri e poi ci si inoltra a destra con una ripida salita in mezzo al bosco. Il sentiero non è agevole pur non essendo pericoloso (non ci sono corde fisse). Occorre fare attenzione ad alcuni passaggi che richiedono anche l'aiuto delle mani per l'equilibrio per passare sulle rocce di cresta. Il panorama è notevole. La vista a nord va sul lago di Sabaudia, mentre a sud si apre sul mare Tirreno e la sottostante scogliera del monte Circeo. Dopo circa due ore si arriva alla cima con ampia veduta anche sui monti Lepini e quelli alle spalle di Terracina. Per chi arrampica può riconoscere gli speroni delle falesie di Leano e quelli di Sperlonga.
La discesa si può effettuare con il sentiero numero 2 che, dopo una prima parte molto ripida e scivolosa (soprattutto in caso di terreno bagnato e fangoso), porta a una radura con ulteriore vista sui laghi di Sabaudia. Da qui si scende in mezzo al bosco e si raggiunge la sterrata iniziale. La si prende verso sinistra e in circa mezz'ora si raggiunge il parcheggio.
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Pizzo Deta da Prato di Campoli
Meta: Pizzo Deta da prato di Campoli
Tipo percorso: andata- ritorno (possibili anelli)
Percorso: Prato di Campoli - Monte Pratillo - Pizzo Deta
Lunghezza: 11 chilometri
Dislivello: 900m
Tempo percorrenza: 5 ore pause comprese
Data: 9 aprile 2012
Traccia GPX: Pizzo Deta.gpx Traccia non mia ma buona (scaricata dal sito www.wikiloc.com)
Cartina: Gruppo dei Monti Ernici, Ed. Il Lupo, scala 1:25.000 (sentieri 617 -619 -618).
Descrizione percorso
La passeggiata è gradevole e di media portata. Sono 900 metri di dislivello dal parcheggio di Prato di Campoli (1143m) alla cima del Pizzo Deta (041m) che per pochi metri fa parte del Club2000 dell'Appennino.
Il sentiero è di circa 5,5 chilometri all'andata.
Partendo dal parcheggio si seguono i paletti infissi sul prato e che tendono verso sinistra fino a raggiungere il bosco dove è segnato sugli alberi e, un po' più avanti, anche su rocce affioranti dal terreno.
Si costeggia sulla sinistra un vallone che si attraversa salendo poi sul pendio opposto per prati, bosco, prati e ancora bosco fino a giungere al limitare superiore degli alberi. Qui il sentiero, rifatto alcuni anni fa, si sviluppa tra bossi e arbusti bassi. Occorre fare molta attenzione a trovare i segni, a volte nascosti dalla vegetazione rigogliosa, puntando verso una roccia al centro del pendio, da cui si sale a sinistra fino a raggiungere la cresta che unisce il Pizzo Deta (a destra) con il Monte Passeggio (a sinistra).
Giunti in cresta si prende verso destra e con una piccola variante di può raggiungere la cima del Monte Pratillo (2007m, cima minore del Club2000m), oppure restando bassi si raggiunge la sella che porta alla cima del Pizzo Deta in poche centinaia di metri.
Il panorama dalla vetta spazia sul Velino, Sirente, Mainarde e Viglio.
Per tornare ci sono più alternative. Si può scendere direttamente a Prato di Campoli (come fa la traccia scaricabile). Oppure seguire la cresta a est sul sentiero 619 fino a Vado della Rocca e poi prendere a sinistra per tornare a prato di aAmpoli pe ril sentiero 618.
Si può infine riperrore il sentiero dell'andata fino alla sella sulla cresta e salire sul Monte Passeggio (2064 (Cima del Club2000m) seguendo la cresta. Dal Monte Passeggio si può tornare per il sentiero fatto in salita, oppure seguire la cresta sud passando per la cima del Monte Fragara (2005m, cima minore del Club2000m) percorendo il sentiero 616 (che ho fatto solo in parte, credo occorra fare attenzione a cercare bene dove il sentiero si inoltra nel bosco, i segni non sono troppo evidenti) e tornando alcune centinaia di metri più a valle del parcheggio dove si è lasciata la macchina.
Un altra variante è scendere lungo la cresta nord-ovest verso il Monte Brecciaro e prendere verso sud lungo il fosso del Brecciaro e poi il vallone della Femmmina Morta. Quando si incrocia una strada sterrata seguirla fino al passo della cacata del lupo e da qui tornare sulla strada asfaltata ancora un po' più a valle (meno di un chilometro) dal percheggio.
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Monti Semprevisa e Capreo
Il Monte Semprevisa si può salire da almeno tre versanti. Quelli più usuali sono da Carpineto Romano (Roma). Ma si può salire anche da Roccagorga o da Bassiano.
La camminata, data la non elevata altezza del monte (1536 metri), anche se il più alto dei Monti Lepini, è consigliato realizzarla d'iinverno con le ciaspole, oppure non in piena estate a causa del caldo.
La vista dalla cima è notevole. Nei giorni più limpidi si possono vedere il Circeo e l'isola di Ponza, nonché tutta la piana di Latina. Verso nord si vedono in lontananza gli Ernici e i primi monti del Parco Nazionale d'Abruzzo.
Da Carpineto Romano si sale verso il monte con una comoda strada asfaltata che giunge a un parcheggio. Da qui si può salire direttamente verso il Semprevisa incunendosi in una bella valle, in mezzo ai boschi, giungendo a una sella che separa il Semprevisa dal Capreo, questo è raggiungibile in circa mezz'ora da questa sella. I sentieri sono segnati e non si corre il rischio di perderli. Dalla sella si fa un piccolo traverso in saliscendi verso sinistra e si raggiunge un'altra sella (qui giunge il sentiero che sale da Bassiano). Seguendo la cresta di sinistra si giunge in vetta.
Dalla vetta si può scendere per compiere un anello veso sud-est (sentiero segnato) e seguendo anche qui la cresta in mezzo al bosco si giunge alla bocca di un inghiottitoio. Seguendo la cresta verso destra o scendendo direttamente nella valle che si apre sotto, si arriva al sentiero che porta verso la macchina. Può sembrare che si porti troppo avanti e fuori strada, ma deve aggirare alcuni tratti scoscesi del pendio e sbuca su un tornante (verso destra nel verso della salita) di una sterrata che facilmente riporta al parcheggio che si vede in mezzo alla valle sottostante.
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