Scalate

Siamo sulla forcella del Sassolungo. Si prende il sentiero che scende verso il rifugio Vicenza e poi il sentiero che porta alla normale del Sassolungo. Fatte poche decine di metri ci si arrampica sul torrione Tomy Demetz (2800 metri) per la via Sonia aperta nel 1997 di IV e V grado (Mauro Bernardi, Arrampicare in Val Gardena, Athesia 2002, p. 206) per giungere sulla piccola piazzola di vetta da cui ci si cala con 10 doppie al punto di partenza. La cima è veramente piccola, c'è posto solo per due, forse tre persone, ma il panorama è affascinate. Ci si trova davanti al Pollice, al 5 Dita e al Sassopiatto. Si sovrasta il sentiero che porta al rifugio Vicenza pieno di gente che scende. E' stato piacevole sostare su questa cima con David Demetz (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.), guida alpina di Selva di Val Gardena, cui mi sono affidato per questa bella arrampicata.

 

{AG}gallerie/Sonia{/AG}

Sulla Grande Cir siamo al passo Gardena. Con David Demetz (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.), guida alpina di Selva di Val Gardena ho scalato la via Demetz di IV+ con un passaggio di V (è una pancia) molto esposta da fare quasi in traverso. Aperta nel 1936, si affaccia sul passo Gardena (Mauro Bernardi, Arrampicare in Val Gardena, Athesia 2002, p. 48) e dalla cima si gode di un ottimo panorama sul Sella, sul Sassolungo, sul Puez e la val Badia. La discesa è per il sentiero attrezzato che sale alla cima. In questa occasione ho assistito in diretta al recupero da parte del soccorso alpino con l'elicottero di una persona che si era sentita male. Un grazie agli operatori del soccorso alpino che formano squadre affiatate: il pilota, il medico e un tecnico-infermiere. Grande professionalità e sangue freddo. In quel caso il recupero era senza troppi problemia quelli in parete sono molto più complessi e richiedono dei veri professionisti.

 

{AG}gallerie/Demetz{/AG}

Questa via che ho fatto sempre con David Demetz (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.), guida alpina di Selva di Val Gardena, si sviluppa in due parti. La prima è la via Trenker di V grado con un passaggio di V, aperta nel 1913 (vedi: Mauro Bernardi, Arrampicare in Val Gardena, Athesia 2002, p. 132 e p. 126) ed è un classico diedro. Scendendo nella sella che divide la I dalla II torre del Sella, si prende il diedro Gluck, di III e IV grado. Arrampicare su diedri è molto divertente, stare in opposizione mi dà una sensazione di leggerezza e di equilibrio profondo.

 

{AG}gallerie/Trenker - Gluck{/AG}

Questa elegante arrammpicata si sviluppa sulla parete che porta alla cengia dei Camosci, appena sotto il passo Sella scendendo verso Canazei. E' una via di IV con qualche passaggio di IV+ (descrizione in: Mauro Bernardi, Arrampicare in Val Gardena, Athesia 2002, p. 146). Aperta nel 1928 è una via classica, piacevole, soleggiata. Come dalle foto si vede che è uno strapiombo di circa 250 metri, mentre l'ultima parte poggia dolcemente verso la cengia che si sviluppa a  mezza costa del Sella. Non è particolarmente panoramica, ma si affaccia sui boschi verso Canazei. LA discesa invece è interessante in quanto si prende a sinistra sulla cengia e per aerei passaggi si arriva alla calata finale in doppia, da cui poi si raggiungono le macchine oppure si arriva al passo Sella. E' stata la prima via che ho fatto con David Demetz (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.), guida alpina di Selva di Val Gardena.

{AG}gallerie/Piccola Micheluzzi{/AG}

Il Pollice è una svettante guglia del Sassolungo, che si erge al di sopra della Forcella del Sassolungo, nel gruppo delle Cinque Dita, dove arriva l'ovovia storica del passo Sella. Appena sopra il rifugio ci si arrampica per un breve traverso a destra e poi si prende lo spigolo, aereo che sovrasta la parte nord della forcella, verso il rifugio Vicenza. Salendo si vede la gente che dalla forcella scende verso il Vicenza, piccoli come formiche e che avanzano lentamente, almeno così sembra da quella altezza. Si raggiungono i 2943 metri con difficoltà di IV grado. Sconsigliata a chi soffre particolarmente di vertigini, perché si sviluppa sempre sullo strapiombo, pur essendoci sempre ottime prese sia per le mani che per i piedi. Un'ottima descrizione si trova in: Mauro Bernardi, Arrampicare in Val Gardena, Athesia 2002, p. 198). Ho percorso la via guidato da David Demetz (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.), giovane guida alpina di Selva di Val Gardena.

{AG}gallerie/Pollice{/AG}

Questa è una simpatica e facile arrampicata nel gruppo delle Odle in Val Gardena. Ho scelto come guida David Demetz (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.) con cui mi sono trovato subito bene e a mio agio.

 La via è classificata da Mauro Bernardi (Arrampicare in Val Gardena, Athesia Spectrum, 2002, p. 22) come di III grado con passaggi di IV-. E' lo spigolo sud-est di questa cima (2780 metri) da cui si gode un bellissimo panorama su tutta la valle sottostante (Alpe di Cisles) avendo davanti il Col de la Pieres, Il Mont de Stevia, a destra gli alpeggi del Seceda, il Pic. Sullo Sfondo si vede il Sassolungo e l'Alpe di Siusi. Si è immersi nelle Odle, guglie che svettano dai prati, ripide ed emozionanti.

Dall'arrivo dell'ovovia del Col Raiser siamo saliti per circa un'ora all'attacco della via. La giornata era splendida (agosto 2010). Abbiamo lasciato gli scarponi alla base della via e siamo saliti velocemente e con facilità sui primi ripidi pendii erbosi. Poi siamo passati allo spigolo, esposto ma facile con buoni appigli ed ottima roccia, un godimento anche per me che ero alle prime armi. La parte più complicata è stata forse la discesa tra doppie e piccoli tratti su ripidi sentierini ghiaiosi e instabili, che richiedevano molta attenzione a me che ero reduce da una incrinatura del malleolo di fine marzo di quell'anno.

In vetta non c'era molto posto ma ci siamo goduti il panorama e il silenzio, rotto soltanto da un  leggere vento, dalle voci lontane di altri scalatori e da alcuni uccelli. Una sensazione di benessere e libertà, su strapiombi emozionanti e visuali che arrivano lontano, su posti che - posso dire - amiamo tutti e due e che ci fanno gioire il cuore. Grazie David.

{AG}gallerie/Odla da Cisles per sito{/AG}