Ho ricevuto questo libro (edito nell'ottobre 2011) in regalo da un'amica che ha un gran cuore e si prende cura professionalmente di alcuni piccoli di questo mondo. Di don Andrea GAllo ho sentito parlare come di un prete bravo, aperto, di sinistra, un po' ribelle e l'unica volta che l'ho sentito di persona è stato quando ha partecipato alla trasmissione di Fazio e Saviano nel 2010 "Vieni via con me" e, pur piacendomi quello che diceva, c'era qualcosa nel suo tono che non mi aveva convinto.
Leggendo questo libro (biografia e indice) mi sono dovuto ricredere. Don Andrea è un vero prete, nel senso migliore del termine: colui che fa ponte tra il mistero di Dio e la vita degli uomini, che cerca di aggiornare (il termine è voluto e rimanda a papa Giovannni XXIII e al suo discorso di apertura del Concilio Vaticano II) ai tempi che mutano l'evangelo di Cristo, la buona notizia che Dio ama gli uomini e la morte è vinta.
Il libro si compone di agili capitoletti che sembrano essere discorsi o brevi interventi. Hanno uno stile di dialogo con il lettore e lo invitano fortemente a rendersi conto delle contraddizioni della vita e prendere posizione di fronte ad esse, a partire dalla realtà di chi è escluso da una vita "normale", ha subito violenza, non è stato capace di trovare un posto a lui adeguato tra i fratelli e nella società.
Il titolo riecheggia il titolo del primo libro di Primo Levi: "Se non ora, quando?", che lo ha ripreso dalla raccolta del Talmud dei Detti dei padri (in ebraico: Pirke Avot) e che dice cos': «Se non sono io per me, chi sara' per me? E quand'anche io pensi a me, che cosa sono io? E se non ora, quando?».
Alcuni caposaldi di don Andrea mi sembra che si possano riassumere così:
- il dialogo come ascolto
- la libertà come dono di Dio da esercitare nella storia
- la giustizia come criterio di vita
- la dignità della persona
- la relazione
- la pace
- la Costituzione
Don Andrea è un prete scomodo, non tanto perché inquieta i potenti, anche, ma soprattutto perché il suo amore per l'uomo rende inquieta la coscienza di ciascuno di noi per aiutarci a scegliere l'amore.
Vi propongo ora poche pagine per invogliarvi a una lettura più approfondita e che merita rispetto per una vita dedicata ai piccoli e ai poveri di questo mondo.
Prima della fede viene l'etica.
E' la consapevolezza di don Andrea che siamo prima di tutto uomini che vivono insieme e che anche per chi crede questa realtà non può mai essere disattesa dalla propria fede, qualunque essa sia.
Illegale è la miseria.
«Per poter parlare del problema della legalità e illegalità è meglio partire dall'idea di persona Siamo capaci di sottrarci ai pregiudizi e uscire da una subcultura che parla politichese e teologhese? Perché per impostare una discussione su vita e politica bisogna porre prima di tutto la relazione tra le persone. A mio avviso se non si ha questo imperativo primario, si fa presto ad andare fuori strada. In una società dominata dal signore Denaro e giocata sulla competizione globale, il primato delle relazioni è una necessità assoluta e urgente». Come leggete il tono è chiaro e non lascia spazio e troppi se e ma... «Se non si ha ben chiaro che gli accampati sul greto, i lavavetri ai semafori, i giovani dei centri sociali, i precari, i cassaintegrati, i senza casa, i disturbati mentali, i senza fissa dimora, chi non arriva alal fine del mese, i migranti irregolari, i tossicomani sono innanzitutto persone, soggetti che hanno autonomia, diritti e responsbailità personali, se non c'è questa prima regola si è già nell'illegalità (anzi, è fare violenza strutturale). Quindi bisogna considerare la relazione con l'altro come una legge fondamentale perché la violenza più grave che subiscono gli emarginati è proprio quella di essere annullati come esseri umani e di essere visti solamente in termini di "problemi da risolvere". [...] Pensate: l'illegalità mafiosa, l'illegalità della guerra, dei trafficanti di armi e droga, l'illegalità del racket vengono posti sullo stesso piano dell'illegalità di disperati ed eamrginati [...] Ci sono buoni propositi che sono annullati subito da un'affermazione perentoria: "Deve essere chiara la discriminante verso chi si pone fuori della legge o si sottrae ai percorsi di legalità". E' ovvio che i reati vanno puniti ma, voglio sottolienarlo, è fuorviante e irrispettoso mettere il baraccato, il lavavetri, l'emigrante senza permesso di soggiorno sullo stesso piano del rapinatore. E allora gli incidenti sul lavoro lavoro? Sono legali o illegali?. In questi episodi i poveri vengono colpiti in quanto illegali. La loro illegalità è palese e, diciamolo, talvolta provocatoria, inquietante. E' vero. Ma c'è qualcosa che viene prima della loro illegalità, e cioè la miseria, la povertà grave. [...] Mi assumo la responsabilità di quel che dico ora: non è da escludere che sia necessario, talvolta, passare anche attraverso scelte che assumono l'illegalità (la non violenza attiva, la disobbedienza civile) come metodo per raddrizzare il cammino di una legalità distorta e pericolosa, una legalità che strutturalmente è generatrice di altre povertà, di esclusione. [...] La paura del diverso. La paura di perdere l'identità. La paura di perdere il lavoro: tutte paure oggettive, reali, non si possono eliminare, ma la paura è un sentimento che interpella le nostre cosicenze ed esige delle risposte».
La mancanza d'amore è immorale, non il sesso.
Già da solo questo titolo è un programma di vita che mostra come ciò che conta è l'amore tra le persone, che implica perciò rispetto per la'ltro in tutte le modalità della relazione con lui, anche nei rapporti sessuali. Ecco la novità dell'amore che si fa strada in ogni aspetto della vita (leggi qui).
L'accoglienza.
«L'accoglienza passa attraverso il dialogo, e dialogo secondo l'etimologia greca vuol dire "dare la parola"». Abnche questo è un programma di vita che passa prima di tutto nelle relazioni quotidiane con chi ci sta più vicino: la famiglia, i colleghi di lavoro, glia amici, per giungere a chi incontri per strada (leggi qui).
La chiesa non è un'azienda.
Una testimonianza di fede in Gesù e nella sua chiesa che chiede conversione a tutti e molto amore per i peccati di ciascuno (leggi qui).
Una chiesa umana e povera.
E' un invito alla chiesa e a ogni cristiano ad essere profeti nella società attuale per portare l'annuncio dell'amore di Dio (leggi qui).