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Si è svolto a Roma il 9-11 febbraio 2012 il convegno promosso dal Progetto Culturale della CEI "Gesù nostro contemporaneo".

Tra le molte relazioni del programma (leggi qui) voglio evidenziare quella del porf. Pierangelo Sequeri: «La prossimità di Gesù e i limiti del sacro» (leggi la relazione e il link al video: http://www2.progettoculturale.it/progettoculturale/s2magazine/index1.jsp?idPagina=30784 cerca venerdì 10 febbraio ore 9:30 in alto) in cui affronta 4 punti:

1. Prossimità evangelica di Gesù e signoria di Dio

2. Verità della religione, eccedenza cristologica

3. La conotmpaoraneità di Gesù nella sfera religiosa

4. Prossimità accolta e negata: l'aporia occidentale

Il prof. Sequeri non ha letto la relazione e alcune riflessioni sono più incisive nel video dell'intervento pur essendo sostanzialmente riportati i quattro punti dello svolgimento del tema.

Voglio solo sottolineare la continuità del pensiero con quanto esposto nel libro recensito su questo sito "Contro gli idoli postmoderni" (http://www.ilcristo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=51%3Acontro-gli-idli-postmoderni-sequeri&catid=12%3Alibri-coscienza-italiani&Itemid=49&lang=it).

Inoltre Sequeri segnala un «segno dei tempi», senza troppa enfasi, ma con decisa intuizione spirituale: nella globalizzazione c'è un modo di presentarsi delle religioni che è a favore della prossimità all'uomo da parte degli uomini, prossimità che per i cristiani nnon può che fondarsi nella prossimità scandalosa, e tuttavia vera, di Gesù nei confronti degli uomini e delle donne. Prossimità che è contro ogni tentativo di fare del male all'uomo in nome di Dio.

Questa è la novità che avanza nella storia, spinta dallo Spirito di Dio, e che chiede di essere accolta come segno del regno di Dio che si fa strada nella storia.

Regno che purifica ogni ambiguità del sacro e  promuove la prossimità di Dio all'uomo come l'unica verità di Dio, spingendo ciascuno a prendere posizione di fornte alla testimonianza che Gesù rende a Dio in modo non ambiguo, per poter rendere concreta la giustizia nei confronti degli altri uomini e donne.