Marco Bonarini, Gesù custode dell'uno e dell'altro, Appunti di viaggio, Roma 2021
Introduzione
In questo piccolo saggio vorrei mostrare come la duplice natura umano-divina di Gesù sia all’origine della sua capacità di relazionarsi a quell’uno e a quell’altro che sembrano incommensurabili, come Dio e l’uomo, istituendo uno spazio terzo in cui poter trovare la salvezza.
Per questo cercherò di coniugare alcuni aspetti della rivelazione biblica, della teologia dogmatica, della ricerca psicanalitica-antropologica, consapevole che mostrare i nessi tra questi ambiti non è sempre facile e immediato, ma tuttavia necessario, in quanto il mistero di Dio ha bisogno di più punti di osservazione per poter cercare di mostrare e raccontare, oltre che spiegare logicamente, qualcosa della sua vitale profondità.
Il primo passo, quello della rivelazione biblica, avrà due momenti: il primo sarà quello di cogliere il modo con cui Gesù si relaziona in modo diverso, ma adeguato a ciascuno, con il giusto e il peccatore: Simone e la donna in Luca 7,36-50; gli scribi e i farisei e l’’adultera in Giovanni 8,1-11; la folla e il paralitico in Marco 2,1-12. Gesù ha ben chiaro lo scopo della sua missione: suscitare, negli uomini e nelle donne che incontra, la fede nell' amore di Dio per la salvezza di tutta la creazione (Romani 8 e Apocalisse 21-22). Il secondo momento sarà mostrare come Paolo sia consapevole di questa capacità di Gesù di tenere insieme per amore ciò che sembra impossibile agli uomini (Efesini 2, 11-22; Colossesi 1,15-20).
Il secondo passo, quello teologico-dogmatico, prenderà le mosse dalla definizione del Concilio di Calcedonia, e passerà a valorizzare la riflessione attuale sul coinvolgimento di Gesù, il Figlio, nella creazione.
Il terzo passo sarà quello di accogliere gli sviluppi della psicologia relazionale, in particolare di una sua fondatrice: Jessica Benjamin, che propone il concetto di Terzo che, secondo me, è stato praticato da Gesù.
Questa riflessione potrebbe aiutare, chi lo desidera, a conformarsi a Gesù (Ef 4,24: «Rivestire l'uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità») per apprendere la sua capacità di tenere insieme ciò che ci sembra inconciliabile. Tale virtù di Gesù è una visione di vita aperta sul mondo, la storia, gli uomini e le donne, che fa crescere la vita, anche e soprattutto là dove la morte, il peccato, l'ingiustizia sembrano averla vinta.
Un augurio di buona lettura a chiunque si accinge a entrare in questo volumetto, con la richiesta di aprire il proprio cuore a Gesù che ci ha creati e ci ama, che ci sostiene nella via dell’amore di Dio con tutto noi stessi e del prossimo come noi stessi (Marco 12,28-34; Matteo 22,34-40; Luca 10,25-28).
Qui potete trovare l'indice e la prefazione di Matteo Ferrari, monaco di Camaldoli