Aristide Fumagalli, L'eco dello Spirito. Teologia della coscienza morale, Queriniana, Brescia 2012.

Fumagalli_Copertina

 

L'autore è professore di teologia morale presso il Seminario arcivescovile di Milano a Venegono. Il volume si presenta come una sintetica  e approfondita disamina del problema della coscienza in teologia morale con una propsta originale e convincente.

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La prima parte fa il punto della riflessione attuale rispetto a come viene considerata la coscienza.

La seconda parte, storica, parte dalla testimonianza della Scrittura e in particolare dagli scritti di Paolo. Fumagalli ripercorre la riflessione sulla coscienza analizzando due esempi significativi: Agostino e Tommaso d'Aquino, il primo che fa prevalere l'interpretazione della coscienza come voce di Dio, il secondo come voce dell'uomo. L'autore poi si sofferma su Lutero e Alfondo Maria de Liguori, mettendoli sotto l'insegna della riduzione. Si sofferma sulla proposta di Newman eviidenziandone gli aspetti positivi. Per ultimo presenta la proposta del magistero e di alcuni autori post-conciliari: Demmer, con la sua impostazione trascendentale-ermeneutica, e Angelini, con la sua proposta fenomenologica.

La terza parte è la proposta dell'autore di considerare la coscienza come l'eco della voce dello Spirito nel cuore dell'uomo. Fumagalli utilizza la metafora dell'eco per mostrare come la coscienza espressione della relazione tra Dio e l'uomo, e non semplicemente la voce dell'uno o dell'altro. Egli mostra poi come tutti i problemmi che nel corso dei secoli sono stati affrontati dalla riflessione possno essere inquadrati in questa prospettiva e trovare una sistemazione sufficemente unitaria e senza contraddizioni concettuali.

Il criterio della coscienza per valutare gli atti dell'uomo è l'amore di Gesù.

Fortunatamente l'autore ha sintetizzato la sua proposta in un articolo pubblicato sulla Rivista del Clero del maggio 2012 che metto a disposizione in formato WORD (clicca qui).